LETTERA A CITARELLA: mi scusi presidente...
"Mi scusi presidente, non è per colpa mia, ma Lei ha deciso di abdicare dalla guida nostra amata Nocerina, lasciando tutti spiazzati in una angoscia disperata che, tra appena 7 giorni, si tramuterà, forse, in una tragedia infinita.
Mi scusi presidente, io da quando ero bambino ho sognato, gioito, imprecato, sospirato, palpitato, vagheggiato, pianto ed esultato fiero per quel Bicolore che Lei per un lustro ha avuto l'onore e l'onere di presiedere.
Mi scusi presidente, ma a me, che da sempre con biglietto ed abbonamento in tasca per me e la mia famiglia, sulle scalee del San Francesco ho semplicemente vissuto, ritrovarsi ora piantato con le spalle al muro da una crisi societaria da encefalogramma piatto, con conseguente scomparsa dal calcio professionistico, è come un pugno feroce in pieno viso.
Mi scusi presidente, dopo anni di successi accetto con serenità la Sua liberissima scelta di farsi da parte, rispetto le Sue parole di biasimo verso la classe dirigente del territorio, sorda, a torto o a ragione, dei tentativi di coinvolgimento all'interno della gestione societaria.
Mi scusi presidente, ma io ho l'impressione che tutto ciò si trasformi per me in una brutta poesia, dove ciò di cui la mia terra mi rende più orgoglioso precipita nel baratro dell'arida indifferenza, in nome probabilmente di ineffabili logiche che il mio ingenuo amore non conosce e si rifiuta di conoscere.
Mi scusi presidente, ma far naufragare ineluttabilmente tutto, dopo aver sfiorato uno storico ritorno per la quarta volta in B qualche settimana fa ed un bilancio gestionale impeccabile, a me pare assurdo.
Mi scusi presidente, ma in quest'aria incandescente che tira a Nocera, dove tutti straparlano, indicono iniziative quasi a titolo personale, polemizzano senza costrutto, si trastullano tra petizioni di principio e si scannano su tutto, alla fin fine non cambierà niente.
Mi scusi presidente, è con estrema umiltà, in nome di una passione che giganteggia su qualsiasi cosa, che Le rappresento che senza di Lei la Nocerina non ha futuro.
Mi scusi presidente, in "camera caritatis" Le chiedo di concedersi un altro anno a capo di una ultracentenaria Storia a tinte rossonere, al fine di traghettare nell'anno che verrà la società verso una fisiologica e più ponderata fase di trattative.
Mi scusi presidente, io sono nocerino, ne sono fiero e me ne vanto, so che non arriverà Godot in mezzo a questo clima di autoreferenziali chiacchiere inconcludenti di gente comune e politici nonchè di sterili prese di posizione, ma un po' per non morire, un po' per lucida follia ed un po' per un amore incondizionato, che non merita la batosta che va sempre più prefigurandosi, Le chiedo: proviamo a rifare la Nocerina. Sarebbe il primo passo per tutelare il patrimonio di una comunità di appassionati che merita rispetto.
Mi scusi presidente, siamo nati per soffrire. Ma per fortuna siamo nati molossi e senza lotta niente può finire".